La poesia, come affermò William Wordsworth, …is the spontaneous overflow of powerful feelings: it takes its origin from emotion recollected in tranquility. (…è il flusso spontaneo dei sentimenti: trae origine da un’emozione ricordata in tranquillità).
Secondo me, lo scopo della poesia è conseguito quando e se questa emozione si manifesta anche in chi la legge.
Ognuno può avere ispirazione poetica senza essere un poeta: la poesia è latente in molte persone. Allora chi è il poeta? È qualcuno che ha deciso di andare oltre l’ispirazione e la traduce in parole. Un artigiano che dipinge, scolpisce con il linguaggio e scopre gli insoliti riverberi intorno a sé.
È ammissibile che un autore, all’interno di una raccolta di componimenti poetici, aggiunga elementi esterni alla propria composizione con lo scopo di guidare il lettore a capire, a immergersi nel meraviglioso sortilegio che è la creazione poetica?
Io penso che forse non si dovrebbe disturbare questo delicato processo inondando il testo con chiarimenti, approfondimenti, o peggio con interpretazioni.
L’autore faccia l’autore. Le note e le spiegazioni lasciamole ai critici e ai vari commentatori a posteriori e in sede diversa.
Altra cosa è consentire che il lettore venga a conoscenza della genesi della scintilla creativa, che cosa, cioè, può avere stimolato la trasformazione di uno stupore, di un’inquietudine, di un dolore o di una gioia da sentimento a espressione linguistica.
Questo tipo di informazione è importante secondo me perché può rappresentare la verifica dell’esistenza di corrispondenza autore-lettore, che è la forma più genuina del piacere che deriva da questo genere letterario.
Non sarebbe bellissimo se potessimo avere la possibilità di vedere la moltitudine dei dorati daffodils (giunchiglie) in cui si imbatté l’errabondo Wordsworth?
Per quanto mi riguarda non sempre la mia poesia nasce da occasioni ben precise. Ma quando ciò avviene, quando l’ispirazione è provocata da un evento preciso, da una visione, da uno stimolo concreto, io personalmente trovo sia un privilegio avere l’opportunità di condividere questi elementi con chi mi leggerà, per instaurare un’unione fra il mio sentire e quello di chi legge, per verificare la nostra simmetria intellettuale ed emotiva.
Il catalizzatore che spesso facilita in me la trasformazione dei miei sentimenti in parole, può essere l’ascolto della musica, oppure quei momenti epifanici, inattesi, imprevedibili che accadono durante le variegate situazioni della vita. Ed è proprio attraverso l’indicazione di un brano musicale, o l’inserimento di una foto che io posso cercare di realizzare questo tipo di condivisione fra me e il lettore.
In un libro cartaceo penso sia opportuno che il testo poetico resti comunque separato da immagini e varie indicazioni per evitare di confondere i versi con elementi che possono costituire distrazione. Il lettore deve poter scegliere se e quando desidera lasciare i versi e approfondire diversamente il suo rapporto con l’autore.
In altri tipi di media, come le pagine ipertestuali di un sito web, la fusione fra testo e musica, testo e immagini è invece capace di costituire forme artistiche diverse e affascinanti.
Per questi motivi in occasione della pubblicazione della mia raccolta di poesie (Inquietudini e meraviglie, a.l.a. LIBRI, 2023) ho scelto di inserire nel mio sito web una serie di immagini e di brani musicali che hanno ispirato alcune poesie e che sono consultabili online a discrezione del lettore scansionando un codice QR nell’edizione di carta o toccando il link nell’edizione ebook: https://paolobaroni.it/inquietudini-meraviglie-galleria/
La foto che illustra i daffodils è di Gert Spießhofer da Pixabay.
L’immagine di copertina del mio libro è di Valentina Iacopinelli bagofsecrets. com
Paolo Baroni
“emozione si manifesta anche” in chi ascolta, guarda, legge…Direi che suscitare emozioni sia connaturato all’arte, sia essa letteratura, immagine, fotografia, musica a altro ancora. Mi piace la definizione di Wordsworth dove l’emozione del poeta è rivissuta “ricordata in tranquillità” e aggiungerei “con il tempo necessario per diventare consapevole”. Ultimo dettaglio che Paolo non tace è il volo dell’emozione dall’artista al suo fruitore.
Leggere poesia lascia sempre emozione. Talvolta sembra aver trovato le parole che cercavamo invano per dare forma a qualcosa che era già dentro di noi. Altre volte la poesia ci porta fuori , in mondi lontani mondi che vogliamo conoscere e fare nostri. Le poesie di P.Baroni sanno fare questi e molto altro.
Riflessione stimolante. Chissà cosa scopriremo attraverso le tue parole e le tue immagini, magari qualche scorcio di iperuranio.
Grazie per queste bellissime e profonde riflessioni sulla poesie. Molto coinvolgenti le musiche e le immagini. Entriamo nel tuo mondo in punta di piedi e ci inonda la meraviglia.