PABlog Tema 6: Un libro da leggere assolutamente
Maurizio de Giovanni è noto per avere scritto una serie di romanzi in cui il Commissario Ricciardi svolge le sue indagini di polizia in una Napoli degli anni Trenta. La città non appare però come un semplice sfondo, ma un’entità vivente e pulsante, che dà un valore letterario unico a questi gialli.
De Giovanni descrive strade, vicoli, piazze, colori e suoni con tale precisione e intensità che si possono quasi sentire e vedere. Napoli, con le sue contraddizioni, la sua bellezza, la sua violenza e la sua magia, è la vera protagonista dei romanzi della serie ed è stato facile e naturale per me sentirmi immersa nella realtà dello spaccato autentico e vibrante della città.
In uno di questi gialli, Caminito (che deriva il titolo dal nome della stradina che il Commissario percorreva con l’amore della sua vita, ma è anche il titolo di un famoso “tango” cantato da uno dei personaggi fissi della serie), incontriamo un anziano maestro elementare in pensione, il Sig. Caputo, che, nonostante la sua miseria di pensionato, cerca di mantenere il decoro del suo ruolo. Il vecchio maestro, indossa abitualmente un abito liso, ma non rinuncia alla giacca e alla cravatta. Prima di uscire di casa ha lunghe conversazioni con la moglie defunta da anni, alla quale racconta delle sue giornate, parla delle persone che incontra e i cibi che mangia.
Spesso Caputo, camminando lento e curvo, tanto da richiamare alla mente le figure del tango, si dirigersi verso un giardino abbandonato, dove ha scoperto un albero di nespole. È goloso di quei frutti, ma non può permettersi di comprarli al mercato, pertanto li coglie di soppiatto. Se ne vergogna, si sente in colpa, ma non ci rinuncia: quel frutto gli ricorda quando da ragazzo, all’inizio dell’estate, andava con gli amici a raccogliere nespole come quelle che crescono in quel giardino abbandonato e dove, finalmente, può percepire gli stessi odori di quelle estati lontane. Caputo in quel giardino, mangiando le nespole sottratte, si sente giovane come fosse in un paradiso perduto.
Ma quel paradiso, un brutto giorno, si trasforma in un inferno: sotto al nespolo il vecchio maestro scopre i corpi riversi di due giovani amanti coperti di sangue, uniti in un ultimo atto d’amore. Il maestro si trova sospettato di un delitto atroce e questo incrina profondamente la sua reputazione.
Caputo è la metafora della Napoli popolare, quella fatta di gente comune con storie di vita quotidiana che contribuiscono a costruire l’identità collettiva della città. La sua interazione con gli altri personaggi principali e la sua presenza nella storia aggiungono strati di significato e complessità, mostrando come ogni individuo, per quanto apparentemente insignificante, abbia un ruolo nell’affresco più ampio della vita urbana.
Maurizio De Giovanni è abile nel creare personaggi autentici come il vecchio maestro, gente che vive, soffre, ama e lotta. Attraverso ognuno di loro, De Giovanni esplora temi universali come l’amore, la perdita, la giustizia e l’umanità, riesce a rendere le storie non solo profondamente radicate nella realtà napoletana, ma anche universalmente comprensibili e apprezzabili.
È l’integrazione tra trama, personaggi e ambientazione una delle caratteristiche distintive dell’opera di questo grande autore. Con sensibilità poetica egli descrive scene di città e di mare, riesce a farci udire il rumore della risacca, l’urlo del vento marino che si differenzia dal vento di città. Quest’ultimo riesce al massimo a scapigliare e ad alzare le gonne, l’altro ha il potere di mettere in difficoltà i pescatori che temono di non portare cibo alla famiglia.
Il valore letterario dei romanzi di Maurizio de Giovanni, e di Caminito in particolare, risiede nella capacità dell’autore di intrecciare storie personali e collettive con la vivida rappresentazione di Napoli e del suo popolo. De Giovanni è abile nel creare personaggi autentici e tridimensionali che vivono, soffrono, amano e lottano in una città che è un mondo sfaccettato, vivido, vero. Questa integrazione tra trama, personaggi e ambientazione è una delle caratteristiche che rendono la serie del Commissario Ricciardi un’opera unica. Una superba rappresentazione del popolo napoletano, descritto con lo sguardo preciso di uno cultore della storia e delle tradizioni, ma con la sensibilità di un artista.
De Giovanni con Nadia Paolacci. (Foto privata)
In copertina una riproduzione di Caminito, Einaudi editore.
Nadia Paolacci
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