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Le polpette della nonna come le petites madeleines di Proust

“L'odore del pane è un odore Santo
Poggiarlo capovolto sul tavolo
È un peccato che dispiace a Gesù!”
Friggevi le polpette e ammonivi,
Nonna. Io ascoltavo e non capivo.
Mimma! Non darle retta, lei mette
Cristo e tutti i Santi ovunque! Qualcuno
Là nella stanza accanto borbottava:
“Questa del pane è davvero bella!”
E lei di rimando: “Non ascoltare
Quel vecchio brontolone, col sigaro
Puzzolente sempre stretto fra i denti!”
Quando ansie e pensieri desidero
Lasciare, sento io l’odore Santo
Del pane e quelle gustose polpette,
Del sigaro acceso l’acre profumo
E tutto mi diventa più leggero...

L’odore delle polpette di cavolfiore fritte e il suono dello sfrigolio dell’olio nella padella, sono per me come le petites madeleines di Proust. Risvegliano ricordi.

Il sapore di una madeleine inzuppata nel tè era per Proust un ponte verso il passato, quella che lui chiamava “memoria involontaria” ha la capacità di far riaffiorare, con una vivida intensità, i ricordi sopiti.

L’odore che rievoca gesti: appoggiare il pane rovesciato sul tavolo è un peccato che dispiace a Gesù. Per questo gesto mia nonna mi ammoniva mentre friggeva le polpette di cavolo.

Probabilmente da bambina non capivo il significato delle parole, ma ogni volta che ci ripenso percepisco la sacralità del gesto di appoggiare il pane nel verso giusto.

Proust scriveva che il gusto delle madeleine gli permetteva di recuperare il tempo perduto e di rivivere momenti della sua infanzia con una chiarezza sorprendente.

L’odore delle polpette di cavolfiore, l’odore del pane e anche l’odore del sigaro del nonno hanno lo stesso potere. Il potere di suscitare sentimenti di conforto, amore e memoria che vanno oltre il tempo e lo spazio riportandomi sempre a casa.

Ricetta delle polpette di cavolfiore

650 gr di cavolfiore
1 uovo
150 gr. di patate
un po’ di formaggio grana grattugiato
sale fino e pepe a piacere
pan grattato
olio di semi di arachide per friggere
un po’ di erba cipollina.

Si cuociono bene il cavolfiore e le patate. Poi si riduce tutto in purea, si aggiunge l’uovo e formaggio, il sale, il pepe e l’erba cipollina. Si formano delle polpette di dimensioni a piacere e si passano, girandole bene da tutti i lati, nel pan grattato. Friggere le polpette in olio ben caldo.

Buon appetito!

Foto di Sabrina Carletti

Sabrina Carletti

Pubblicato inBlogPronti attenti blog

Un commento

  1. Grazia Chiarini Grazia Chiarini

    Un profumo pieno di ricordi mi arriva diretto alle narici insieme all’immagine di mia mamma che prepara le frittelle di San Giuseppe! Due profumi differenti ma ugualmente intensi. Anche mio nonno fumava il sigaro, rigorosamente toscano.

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