I racconti di Italo Sfriso (Vicolo Santa Caterina) sono l’epilogo di una lunga gestazione, iniziata in età giovanile, quando le storie della vita delle famiglie, degli uomini e delle donne che incontrava si intrecciavano alla sua storia nella campagna friulana dove viveva e dove quietamente amava soffermarsi a pensare e osservare.
Italo aveva un’attitudine naturale all’ascolto degli altri, dote non molto comune, ancora meno nel frenetico mondo di oggi.
Gli studi di medicina, gli amici pisani, studenti universitari di varia provenienza, appartenenti in generale ai ceti sociali meno abbienti, le rischiose esperienze giovanili degli ultimi anni di guerra, durissimi nella sua regione, l’ultima ad essere liberata dall’occupazione tedesca, l’amore e il lavoro nell’ambiente ospedaliero, hanno concorso a potenziare la sua capacità di ascoltare le voci del mondo e di farne un tesoro di conoscenze e di memorie.
E’ stato grazie a questa qualità innata, alla sua sensibilità, allaTutte le pagine sua originale vena creativa, oltre che alla sua cultura particolare, fatta di conoscenze polivalenti e talora finissime, che Italo Sfriso ha cominciato a scrivere storie di fantasia e contemporaneamente di vita vissuta che, raccolte dopo la sua morte, oggi vi proponiamo.
Perché pubblicare libri? «Perché si deve». (Umberto Eco)